NOVITÀ ISEE 2022: L’INPS CAMBIA TUTTO
Il 21 settembre 2021 l'Inps ha illustrato nel messaggio n. 3155 le importanti novità che riguardano l'ISEE, da cui dipendono molte prestazioni assistenziali. Come non mai, negli ultimi due anni, l'ISEE è stato fondamentale per poter assegnare i vari aiuti che sono stati concessi sia a livello statale che locale, per fronteggiare le difficoltà economiche derivanti dalle conseguenze della pandemia da coronavirus.
Ma l'ISEE era usato anche in precedenza e continuerà ad essere utilizzato per avere ad esempio accesso ad alcuni vantaggi economici per chi ha una certificazione di disabilità grave, oppure alle famiglie in grave disagio economico per poter avere accesso al bonus sociale per scontare la bolletta di acqua luce e gas.
Anche l'accesso a prestazioni socio-sanitarie o per i figli frequentanti istituti scolastici è spesso collegato all'ISEE.
Per ottenere l'ISEE si deve compilare ogni anno una dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che fotografa la situazione patrimoniale e reddituale del nucleo famigliare ma relativi ai due anni precedenti la DSU.
Dal 2022 cambiano le modalità con cui dichiarare i redditi ed il patrimonio al fine di rendere la DSU quanto più attuale possibile e quindi rilevare l'effettiva situazione economica del nucleo famigliare per la quale è richiesta l'ISEE.
ISEE: a cosa serve
L'indicatore sintetico economico della propria posizione reddituale e patrimoniale è un indice che permette di parametrizzare la situazione finanziaria di una famiglia al fine di accedere alle diverse prestazioni assistenziali fornite da Stato, Regioni, Comuni, ma anche dal servizio sanitario nazionale. In questi ultimi due anni abbiamo imparato a conoscere l'ISEE per poter ad esempio accedere al bonus bebè, al bonus vacanza, al nuovo bonus TV decoder.
Assegnare fondi per aiutare economicamente le famiglie senza avere un metro di confronto oggettivo, rischiava di rendere inefficiente la misura stessa. L'introduzione dell'ISEE permette quindi di fotografare con parametri oggettivi e documentabili la situazione economica e reddituale di ogni famiglia che potrà così sapere se può accedere o meno ad un aiuto economico. A calcolare l'ISEE ci pensa l'Inps sulla base delle informazioni contenute nella dichiarazione sostitutiva unica.
Da luglio 2021 l'ISEE è necessario anche per poter ricevere l'assegno temporaneo ai figli, in quanto la misura è concessa solo alle famiglie con un ISEE non superiore a 50.000 euro.
Come si ottiene l'ISEE?
Per poter ottenere l'ISEE, si deve compilare una specie di questionario in cui inserire tutte le informazioni che possano fotografare la situazione socio-economica di ogni nucleo famigliare. La dichiarazione sostitutiva unica può essere compilata da un solo componente della famiglia, solitamente il genitore in caso di figli minorenni o con figli ancora a carico fiscalmente. Il richiedente l'ISEE nella DSU deve inserire le informazioni reddituali, patrimoniali e sociali relativi ai componenti del proprio nucleo famigliare.
Il dato reddituale è relativo alla situazione di due anni antecedenti quello di compilazione della DSU. Per chi ha fatto richiesta dell'ISEE 2021, ha dovuto dichiarare i redditi relativi al 2019, prendendoli dalla dichiarazione dei redditi 2020, oppure dalle CU del 2019 nel caso non fosse richiesta la dichiarazione dei redditi. Per chi ha invece redditi da lavoro autonomo o partite IVA, il dato reddituale è fornito dalle dichiarazioni Persone Fisiche.
Per la situazione patrimoniale invece il dato è sia sul patrimonio immobiliare che mobiliare. Nel primo confluiscono le proprietà immobiliari anche quelle relative alla prima casa. Di esso si deve indicare se di proprietà o in affitto, e alternativamente indicare il mutuo residuo o il canone annuale di locazione.
Per il patrimonio mobiliare invece si deve prendere a riferimento la consistenza delle giacenze dei conti correnti, conti deposito e dei valori di investimento al 31 dicembre del secondo anno antecedente la richiesta dell'ISEE. Per il 2021, si devono considerare i patrimoni mobiliari al 31 dicembre 2019. Di solito gli istituti di credito e finanziari presso cui si hanno delle posizioni attive, inviano le certificazioni attestanti le giacenze ai fini ISEE.
Per gli aspetti sociali, invece si devono indicare eventuali presenze di componenti con stato di invalidità o disabilità.
ISEE: il valore della scala di equivalenza
Per sterilizzare i valori reddituali e patrimoniali che si ottengono e quindi fare in modo che una medesima condizione economica non metta alla pari una famiglia con un componente con quella con più di un componente, è stata introdotta la scala di equivalenza.
I dati reddituali e patrimoniali servono a calcolare l'ISE, indicatore della situazione economica. Per rendere però equivalenti questi dati sono stati introdotti dei coefficienti di abbattimento che tengono conto sia della numerosità dei componenti del nucleo famigliare che della presenza di membri con disabilità.
I coefficienti sono
1,00 per nuclei con un componente
1,57 per nuclei con due componenti
2,04 per nuclei con tre componenti
2,46per nuclei con quattro componenti
2,85per nuclei con cinque componenti
A questi coefficienti si possono sommare alcuni parametri che vanno ulteriormente a ridurre l'ISE. Essi sono
- 0,35 per ogni componente oltre il quinto;
- 0,5 in presenza di componenti con disabilità media, grave o non autosufficiente;
- 0,2 assegnati alle famiglie con tre figli, che aumenta a 0,35 in caso di quattro figli e 0,5 in caso di almeno cinque figli;
- 0,2 si aggiunge se nel nucleo famigliare è presente un figlio minore ed almeno un genitore o l'unico presente abbia svolto attività lavorativa per almeno sei mesi nell'anno in cui i redditi sono stati presi in considerazione. Questa maggiorazione sale a 0,3 se il minorenne ha meno di tre anni.
ISEE e variazioni reddituali: il valore dell'ISEE corrente
Il nucleo famigliare che è investito da una forte variazione della propria situazione reddituale, rispetto a quella dichiarata nel secondo anno precedente alla data di richiesta dell'ISEE, può apportare una variazione all'ISEE attestato, richiedendo l'ISEE corrente.
La possibilità di modificare il dato reddituale l'offre l’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, come sostituito dall’articolo 7 del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 novembre 2019, n. 128. Questa opportunità è offerta qualora vi sia la convenienza del nucleo famigliare a variare la situazione reddituale.
L'ISEE del 2021 si poggia sui redditi del 2019, pre-pandemia. Molte famiglie hanno subito una riduzione molto importante della propria capacità di spesa a fronte di redditi ridotti, oppure nei casi più estremi anche di perdita di lavoro. Così nel 2021 chi ritiene di avere una situazione reddituale molto diversa da quella del 2019, chiaramente peggiorativa, può fare una variazione all'ISEE attestato andando a richiedere l'ISEE corrente.
Per farlo, si deve indicare la nuova condizione reddituale indicando in alternativa i redditi degli ultimi due mesi o degli ultimi sei mesi. L'Inps ricalcola il reddito annuale, moltiplicando questi nuovi valori reddituali per sei o per due.
L'ISEE corrente fino a luglio 2021 poteva essere richiesto solo per variazioni sulla btc condizione reddituale. Da luglio, si può anche inserire nel nuovo ISEE corrente i dati patrimoniali più recenti ossia quelli dell'anno precedente.
ISEE e variazioni patrimoniali: cosa cambia nel 2022
Il decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021, ha dato la possibilità, nel rispetto di alcuni requisiti, di considerare a i fini dell'ISEE corrente anche il patrimonio mobiliare e immobiliare dell'anno precedente in sostituzione di quello dei due anni precedenti riportato nella DSU ai fini dell'ISEE ordinario.
La condizione che deve essere rispettata per poter riportare il patrimonio dell'anno precedente rispetto a quello di due anni prima, è la variazione dello stesso di più del 20%. La variazione, ai fini del vantaggio del richiedente l'ISEE, deve essere in riduzione.
Il decreto non modifica invece la possibilità di indicare anche una variazione reddituale.
Pertanto dal 2022 sarà possibile richiedere l'ISEE corrente, andando a variare essenzialmente le dichiarazioni in DSU, in tre modi:
- rilevazione della sola variazione reddituale, quando superiore al 25%;
- considerazione della sola variazione patrimoniale, quando superiore al 20%;
- riportare entrambe le variazioni.
La variazione patrimoniale deve essere indicata per ogni componente del nucleo famigliare, anche se non ne sono stati effettivamente interessati.
ISEE 2022: le altre novità
L'altra novità che è stata introdotta, rispetto alla vigente normativa sull'ISEE corrente, è che il nuovo ISEE corrente, in caso di variazione del patrimonio e del reddito, avrà validità fino al 31 dicembre dell'anno di riferimento, anzichè i sei mesi. Se invece la variazione riguarderà solo la componente reddituale, l'ISEE corrente continuerà ad avere una validità di sei mesi.
Cosa succede se dopo un primo ISEE corrente è necessario ripresentare una nuova richiesta di ISEE corrente? Dal 2022, l'ISEE corrente successivo al primo richiederà di modificare obbligatoriamente sia la condizione reddituale che quella patrimoniale.
Tra le novità del 2022, si riporta che non vanno dichiarati tra il patrimonio immobiliare, gli immobili distrutti o dichiarati inagibili a seguito di calamità naturali.
Per quanto riguarda invece le tempistiche, resta inalterata la possibilità di richiedere l'ISEE già a partire dal 1 gennaio del nuovo anno.
Le variazioni reddituali potranno essere comunicate già nel periodo 1 gennaio e 31 marzo.
Le variazioni patrimoniali potranno essere riportate a partire dal 1 aprile, da cui sarà anche possibile variare entrambe le condizioni (reddituali e patrimoniali).
Fonte: https://www.trend-online.com/risparmio/isee-inps-2022-cambia-tutto-come/?fbclid=IwAR0TUARw50qg2sFQyq1trNP3rwORhxrhAExrZWDIO5eBqTFp28Kmg1Ww24Y