I CAF ATTENDONO UN CHIARO SEGNALE DAL GOVERNO E DAL PARLAMENTO PER CAPIRE QUALE SARÀ IL FUTURO DELL’ISEE
I Centri di Assistenza Fiscale continuano a registrare un’affluenza record presso le oltre 20mila strutture diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale dei cittadini che chiedono informazioni sulla REI, la nuova misura di lotta alla povertà introdotta dal governo a partire dallo scorso 1° dicembre e sull’ISEE , rappresenta il lasciapassare verso questa nuova provvidenza.
Rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, nei primi 10 giorni di dicembre si è registrato un incremento del numero delle ISEE richieste, superiori al 25%, che proiettano il dato numerico finale a circa 5,8 milioni di ISEE rilasciate nel corso del 2017 attraverso i CAF.
Questi sono numeri che- dichiarano Mauro Soldini e Massimo Bagnoli, Coordinatori della Consulta Nazionale dei CAF- rappresentano meglio di ogni altro riferimento il valore sociale dei CAF, in particolare nei confronti di quella parte di popolazione che versa in condizioni di difficoltà economica e sociale.
Oltretutto restano in costante crescita i Comuni italiani che stanno chiedendo la collaborazione dei CAF per la gestione delle domande di richiesta dei REI che la legge istitutiva di questa misura di sostegno ed inclusione ha espressamente previsto a carico dei Comuni. Gli stessi spesso si convenzionano co i CAF per l'espletamento del servizio ovviamente a titolo totalmente gratuito.
Quello a cui stiamo assistendo – proseguono i due Coordinatori della Consulta Nazionale dei CAF- si colloca a pieno titolo tra le situazioni “kafkiane” che purtroppo i CAF spesso sono costretti a subire. Vi è una crescente richiesta di servizio da parte dei cittadini e della Pubblica Amministrazione, ma allo stesso tempo le risorse destinate dallo Stato per assicurare la copertura del servizio da parte dei CAF sono sempre più ridotte ed inadeguate.
Alla fine di questo anno sarà di circa 10 milioni di euro la perdita sui bilanci dei CAF per effetto del superamento del budget di spesa fissato da INPS sulla convenzione ISEE. Uno è che dallo scorso mese di novembre e fino alla fine dell’anno i CAF erogano il servizio ISEE e assicurano l’assistenza al REI interamente a titolo gratuito; nessun compenso è infatti previsto a carico dei cittadini come è avvenuto fino ad ora.
I CAF si impegnano ad assicurare il servizio ISEE fino alla fine dell’anno anche in assenza di compensi per senso di responsabilità e rispetto nei confronti degli italiani, ma nessuno può pensare che i CAF, che sono strutture economiche, possano erogare il servizio di assistenza ISEE senza ricevere alcun compenso.
Per questo ci attendiamo che le manifestazioni di attenzioni ricevute anche in questo ultimo periodo da parte del Governo, dell’INPS e dei due Ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia si traducano in atti concreti attraverso specifiche misure da inserire nella Legge di Bilancio 2018, attualmente in esame alla Camera; confidiamo per questo nel senso di responsabilità del Governo e del Parlamento, che hanno avuto modo di constatare quanto sia importante il ruolo dei CAF nell’attuazione delle politiche sociali di questo Paese e quanto sia determinante la loro funzione nel recepimento del REI da parte della moltitudine dei nuclei familiari interessati.
Nel caso in cui, malgrado tutto questo non dovesse realizzarsi a partire dal prossimo 1° gennaio- concludono i Coordinatori della Consulta Nazionale dei CAF- saremo costretti a chiedere i soldi anche a chi va richiedendo un sussidio economico attraverso il Reddito d’inclusione e a rivedere le disponibilità di collaborazione dei CAF con i Comuni.